per chi non lo sapesse Munich è l'ultimo film di Spielberg e fa riferimento all'attentato di Monaco del 1972. Il 5 settembre del 1972 un commando palestinese che faceva capo a Settembre nero fece irruzione nella palazzina che ospitava gli atleti israeliani al villaggio olimpico di Monaco. Due di loro vennero uccisi, gli altri, presi in ostaggio, morirono all'aeroporto dopo un tentato blitz della polizia tedesca. Il primo ministro israeliano Golda Meir indice una riunione coi capi politici e militari e ordina l'uccisione dei responsabili,Dice "in casi estremi lo stato deve rompere i limiti morali". Viene organizzato un gruppo eterogeneo a capo del quale viene posto Avner Kauffman (Bana), agente del Mossad. Il gruppo elimina sette degli undici responsabili, ma Avner riesce a tornare a casa, in famiglia, completamente trasformato. Sono messi in evidenza i dubbi, i perchè dell'azione, la necessità di avere prove documentate sulle vittime. Il gruppo diventa un'autentica macchina da guerra militare. Da vedere. Mi sembra che Spielberg tenti anche una evidenza dell'"umanità" dei palestinesi, ossia di evidenza del loro punto di vista sul conflitto, sul senso della terra, sul sentirsi profughi. La spirale della guerra, degli attacchi terroristici, delle vendette, si ritorce agli stessi mandatari, carnefici e vittime a loro volta, con un senso di precarietà della vita che male si accorda coi desideri (la famiglia, i figli, la casa). Mi hanno colpito diverse cose, due delle quali sono: 1.quando la madre di Avner dice con toni decisi: "Finalmente un pezzo di terra l'abbiamo" 2.quando nel finale Avner invita a spezzare il pane Efraim, il capo dei servizi segreti israeliano, perchè "l'essere breo" si concreta -nel caso del film - in un'osservanza religiosa, in un credo religioso e non nell'appartenza alla nazione, alla terra.
Cosa restituisce l'identità ebraica? Io non credo certo uno Stato-nazione, forse neanche il credo religioso. Così come mi chiedo in cosa possano riconoscersi gli arabi palestinesi. Un conflitto che dura da un secolo e che non mi sembra abbia sbocchi,soluzione. Mi piacerebbe avviare un confronto. Guerra di razze o di popoli? In una fase di crisi, la teorica tedesca Arendt non perde tempo a criticare la deriva di destra dei sionisti chiamandoli "fascisti" senza che avessero il corporativismo del fascismo, ma solo perchè legavano alla terra di Palestina ogni possibile progettualità politica che potesse "riconoscere" anche gli arabi palestinesi,la pura esaltazione della nazione.