mercoledì, novembre 09, 2005

Scontri nelle banlieu francesi

Da giorni si parla degli scontri nelle banlieu francesi. Si parla delle bande di giovani immigrati di terza e quarta generazione, del poliziotto di quartiere, della repressione e del coprifuoco, dei conflitti tra gli organi istituzionali accusati di avere male gestito la situazione negli anni. Poco però si riflette anche in Italia su alcuni punti rilevanti: innanzitutto dello sviluppo della città e della questione delle periferie, cosa che in qualche modo ci riguarda non tanto per stabilire se le nostre città sono piccole o grandi o se da noi si possa o meno verificare quandto sta accadendo in Francia -le solite stupidità alla Buttiglione- ma perchè investe un modo di costruire e definire "parti" della città che automaticamente vengono escluse dalla "vita" della città e che già nel caso di Napoli ad esempio stanno scoppiando, pur se contenute di tanto in tanto dai poteri mafiosi; la bassa scolarizzazione dei giovani immigrati e il problema di un riconoscimento di cittadinanza in senso forte; il lavoro che manca, che esclude giocoforza una grande fetta di persone. Insomma l'accapigliamento che scade nell'inciucio politico ancora una volta offusca la gravità del problema e di una sua analisi profonda. Tra l'altro sono fenomeni che accadono già da un pezzo, anche a Londra, ma di cui noi non ne abbiamo notizia.Mi chiedo se c'è un collegamento tra quello che sta accadendo e l'azione di Cofferati di sgombero dei rom a Bologna.Che dire allora di Napoli, di Scampia, di Casoria? Che fine ha fatto l'esperienza delle reti civiche e dei municipi di qualche anno fa? Poi dobbiamo considerarli immigrati o cittadini? Al solito le domande si affollano...

1 commento:

Pasquale Orlando ha detto...

molto utile e importante questa opportunità di approfondimento e dialogo sul lavoro che manca e soprattutto cambia. seguirò con attenzione e se riesco darò un piccolo contributo.
Pasquale Orlando
www.pasqualeorlando.it