sabato, febbraio 10, 2007

Globalproject e Uninomade a Venezia

Teniamo d'occhio quanto si svolgerà a Venezia il 30-31 marzo e il 1 aprile da parte di globalproject.

"Gli spunti da cui vorremmo partire nella discussione sono domande aperte.
Come si organizza la moltitudine dentro e contro la governance?
Come può essa rompere ogni volta le compatibilità e le mediazioni che tentano di recuperarla all’interno della sovranità?
Quali sono le determinazioni spaziali e temporali dentro e contro le quali si svolge oggi il conflitto moltitudinario?
È possibile oggi immaginare forme di organizzazione locale e globale delle lotte che abbiano, al contempo, efficacia e continuità?
Vi sono oggi questioni comuni che si possono far valere come punti essenziali di un programma per i movimenti globali?

Programma in fase di ultimazione:

Venerdì 30 marzo:


Dalle ore 9.00 alle 11.00: accoglienza e registrazione delle/dei partecipanti

Dalle ore 11.00 alle 13.00: apertura dei lavori con PRESENTAZIONE della proposta politica del Global Meeting a cura di GlobalProject, Associazione Ya Basta e Uninomade

A seguire: avvio degli incontri che coniugano l’approfondimento conoscitivo delle diverse realtà nelle aree continentali e regionali, con la discussione di temi utili alla riflessione comune su scala globale.
VENERDI’ 30 pomeriggio e SABATO 31 MARZO per l’intera giornata TAVOLI dedicati a:

“USA: lotte sociali nella crisi dell’egemonia neo-con”.
Stanley Aronowitz - Distinguished Professor of Sociology, City University of New York - USA
Heather Gautney - Professoressa Assistente di sociologia Towson University Maryland - USA
Ashanti Alston – Critical Resistance - USA

“Medio Oriente: quale spazio possibile per i diritti contro l’occupazione e la guerra, l’apartheid e i fondamentalismi.”
Coordina: Michele Giorgio - giornalista
Musthapha Barghouti – Almubadara - Palestina
Yitzhak Laor – Scrittore - Israele
Alaa Abd El Fattah - Attivista curatore del blog www.manalaa.net - Egitto
Uli Gordon - Anarchici contro il muro - Israele


“Asia: soggetti e conflitti nel vortice dello sviluppo capitalistico.”
Ranabir Samaddar – Docente South Asia Forum for Human Rights, Kathmandu - India
Wang Hui – Docente Tsinghua University Pechino - Cina
Chukki Nanjundaswamy – Presidente del Krrs Organizzazione Agricoltori Karnataka – India
Brett Neilson -Professore di Scienze Umane all’University of Technology di Sidney - Australia


“Turchia-Kurdistan: l’allargamento dei confini europei come estensione di nuovi diritti o nuova forma di controllo e repressione?”
Coordina Orsola Casagrande - giornalista
Yuksel Genc - Scrittrice e attivista curda
Kurkcu Ertugrul - Giornalista turco curatore BİANET


“America Latina, in basso e a sinistra: i percorsi autonomi dei movimenti sociali.”
Sebastián Scolnik – Collettivo Situaciones - Argentina
Cesar Altamira - Docente Universitario - Argentina
Ricardo Montoya - Attivista sociale - Colombia
Luis Hernandez Navarro - Vice direttore de “la Jornada” – Messico
Jose Heriberto Salas Amac - Fronte del Popolo in Difesa della Terra Salvator Atenco - Messico
Marc Villa - Operatore della comunicazione - Venezuela
David Alejandro Suarez Changuan - Università di Quito -Ecuador
Oscar Olivera - Coordinadora para l’agua y la vida Cochabamba - Bolivia

“EUROPA: confronto per uno spazio politico costituente delle lotte e dell’autogoverno.”
Verso le mobilitazioni contro il G8 a Rostock Germania Saranno presenti situazioni di movimento da tutta Europa.

Domenica 1 aprile
Dalle ore 10.00 in poi ASSEMBLEA GENERALE e conclusioni.

A partire da una lettura globale dell’ “anomalia italiana”, le mobilitazioni contro la nuova base militare USA a Vicenza - così come molti altri percorsi di lotta intorno ai temi dei beni comuni, della difesa del territorio e dell’ambiente, della conquista dei diritti di cittadinanza contro i Centri di detenzione, del reddito e dei saperi – propongono con rinnovata energia la questione del protagonismo politico dei movimenti sociali. L’autonomia reale di questi percorsi cancella ogni ipocrisia e riapre, per tutti quelli che non intendono subordinare lo sviluppo dei conflitti alle logiche del potere e alle alchimie istituzionali, la necessità di un confronto aperto sulle prospettive. "

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