mercoledì, febbraio 14, 2007

In principio era...

insomma in principio cosa c'era?Biopolitica, governance o...che bailamme!Come è nata la "cosa"? Moltitudine, saperi governamentali, sovranità no, rappresentanza forse, capitale cognitivo esiste non esiste, il territorio...non ci sto più a capiììììì ;-)) ora economia, oblatività.... bah!

domenica, febbraio 11, 2007

Tra economia e biopolitica.

Sembra che l'economia - economia politica- stia ritornando nei discorsi di filosofia politica. Ma in che modo? Per quegli studiosi che hanno prestato attenzione al filone foucaultiano l'economia è uno dei saperi governamentali che concorre ai processi di soggettivazione. Adesso rappresenta un dispositivo che permette la connessione tra vita biologica e politica. Anzi, dirò di più, l'economia sarebbe -affermano - produttiva di verità. Quale verità? il reale? il reale dei soggetti? ovvero la vita che i soggetti conducono oggi tra una maglia di precariato e una di disoccupazione, tra una di povertà ed una di disperazione, in una fitta rete che ti imbriglia nella convinzione di false necessità e di falsi desideri? se la verità dell'economia -questa- è di nuovo l'adequatio rei et intellectus allora stiamo cambiando di segno a ciò che è stato buttato dalla finestra...o no? ...Poi si dà enfasi alla prevalenza dell'economia terziarizzata, l'economia della cura e delle relazioni. Il che mi sembra più che giusto ma bisogna fare attenzione a non ridurre l'intera economia solo a questo aspetto se è vero che coesitono comunque le forme del primo e secondo settore, vale a dire che accanto alle forme postfordiste -oops, se ne parla!- sono presenti e non si possono negare forme fordiste. Non potremmo avere un quadro reale degli attuali cambimenti, non potremmo capire Melfi -o i grandi oligopoli, o la Cina e l'India...Poi: cura e relazionalità non sono al di fuori delle nuove forme di produzione. Ma come si fa a pensare ad un'economia dell'oblatività, della reciprocità, del dono, della gratuità ora che siamo nel 2007? resta una tensione, un "magari, potesse essere", buona quando Ramonet parlava della nuova aurora chiamata Seattle.... ma se mi guardo intorno mi sembra solo uno spreco di cervello. Pensiamo alle banche delle ore. Quanti di questi progetti sono stati condotti in Italia? Quanti -e ricordo che all'inizio del 2000 se ne parlava come una conquista - sono riusciti? e rispetto a quante unità per territorio? Pensiamo allora al reddito di cittadinanza. E' gratuità, è dono, è oblatività...insomma, che caz...è?
Il walfare, argomento che prima o poi dobbiamo affrontare...

sabato, febbraio 10, 2007

Globalproject e Uninomade a Venezia

Teniamo d'occhio quanto si svolgerà a Venezia il 30-31 marzo e il 1 aprile da parte di globalproject.

"Gli spunti da cui vorremmo partire nella discussione sono domande aperte.
Come si organizza la moltitudine dentro e contro la governance?
Come può essa rompere ogni volta le compatibilità e le mediazioni che tentano di recuperarla all’interno della sovranità?
Quali sono le determinazioni spaziali e temporali dentro e contro le quali si svolge oggi il conflitto moltitudinario?
È possibile oggi immaginare forme di organizzazione locale e globale delle lotte che abbiano, al contempo, efficacia e continuità?
Vi sono oggi questioni comuni che si possono far valere come punti essenziali di un programma per i movimenti globali?

Programma in fase di ultimazione:

Venerdì 30 marzo:


Dalle ore 9.00 alle 11.00: accoglienza e registrazione delle/dei partecipanti

Dalle ore 11.00 alle 13.00: apertura dei lavori con PRESENTAZIONE della proposta politica del Global Meeting a cura di GlobalProject, Associazione Ya Basta e Uninomade

A seguire: avvio degli incontri che coniugano l’approfondimento conoscitivo delle diverse realtà nelle aree continentali e regionali, con la discussione di temi utili alla riflessione comune su scala globale.
VENERDI’ 30 pomeriggio e SABATO 31 MARZO per l’intera giornata TAVOLI dedicati a:

“USA: lotte sociali nella crisi dell’egemonia neo-con”.
Stanley Aronowitz - Distinguished Professor of Sociology, City University of New York - USA
Heather Gautney - Professoressa Assistente di sociologia Towson University Maryland - USA
Ashanti Alston – Critical Resistance - USA

“Medio Oriente: quale spazio possibile per i diritti contro l’occupazione e la guerra, l’apartheid e i fondamentalismi.”
Coordina: Michele Giorgio - giornalista
Musthapha Barghouti – Almubadara - Palestina
Yitzhak Laor – Scrittore - Israele
Alaa Abd El Fattah - Attivista curatore del blog www.manalaa.net - Egitto
Uli Gordon - Anarchici contro il muro - Israele


“Asia: soggetti e conflitti nel vortice dello sviluppo capitalistico.”
Ranabir Samaddar – Docente South Asia Forum for Human Rights, Kathmandu - India
Wang Hui – Docente Tsinghua University Pechino - Cina
Chukki Nanjundaswamy – Presidente del Krrs Organizzazione Agricoltori Karnataka – India
Brett Neilson -Professore di Scienze Umane all’University of Technology di Sidney - Australia


“Turchia-Kurdistan: l’allargamento dei confini europei come estensione di nuovi diritti o nuova forma di controllo e repressione?”
Coordina Orsola Casagrande - giornalista
Yuksel Genc - Scrittrice e attivista curda
Kurkcu Ertugrul - Giornalista turco curatore BİANET


“America Latina, in basso e a sinistra: i percorsi autonomi dei movimenti sociali.”
Sebastián Scolnik – Collettivo Situaciones - Argentina
Cesar Altamira - Docente Universitario - Argentina
Ricardo Montoya - Attivista sociale - Colombia
Luis Hernandez Navarro - Vice direttore de “la Jornada” – Messico
Jose Heriberto Salas Amac - Fronte del Popolo in Difesa della Terra Salvator Atenco - Messico
Marc Villa - Operatore della comunicazione - Venezuela
David Alejandro Suarez Changuan - Università di Quito -Ecuador
Oscar Olivera - Coordinadora para l’agua y la vida Cochabamba - Bolivia

“EUROPA: confronto per uno spazio politico costituente delle lotte e dell’autogoverno.”
Verso le mobilitazioni contro il G8 a Rostock Germania Saranno presenti situazioni di movimento da tutta Europa.

Domenica 1 aprile
Dalle ore 10.00 in poi ASSEMBLEA GENERALE e conclusioni.

A partire da una lettura globale dell’ “anomalia italiana”, le mobilitazioni contro la nuova base militare USA a Vicenza - così come molti altri percorsi di lotta intorno ai temi dei beni comuni, della difesa del territorio e dell’ambiente, della conquista dei diritti di cittadinanza contro i Centri di detenzione, del reddito e dei saperi – propongono con rinnovata energia la questione del protagonismo politico dei movimenti sociali. L’autonomia reale di questi percorsi cancella ogni ipocrisia e riapre, per tutti quelli che non intendono subordinare lo sviluppo dei conflitti alle logiche del potere e alle alchimie istituzionali, la necessità di un confronto aperto sulle prospettive. "