giovedì, marzo 15, 2007

reddito di esistenza

La definizione di reddito di esistenza secondo Fumagalli è quello di una nuova misura redistributiva adeguata alle forme di accumulazione del capitalismo cognitivo occidentale. Esso è una misura che restituisce e redistribuisce una ricchezza precedentemente prodotta e quindi non può essere annoverata nelle misure di tipo assistenziale. In un recente articolo pubblicato su Posse. Potere precario, egli si concentra sulla considerazione di praticabilità di questa misura nella Provincia di Milano e sostiene che 1. la sperimentazione debba avvenire in via graduale partendo dalle situazioni più a rischio, in un arco di tempo stabilito e di cui tutti i residenti sono a conoscenza e consapevoli, 2. l'attivazione di innovazioni fiscali e finanziarie per reperire le risorse adeguate, redistribuendo il carico fiscale. Il quanto è fissato al livello della soglia di povertà relativa individuale che dovrebbe essere di 550 euro al mese. Ho trovato interessante l'apertura dell'analisi ai piani di zona, di cui non ne conoscevo l'importanza. I comuni ogni anno inviano all'ASL e alla Regione alcune schede relative alla spesa sociale per aree d'intervento: anziani, disabili, minori-famiglia, immigrazione, emarginazione-dipendenze, salute mentale, servizi-socio-sanitari. In questo modo si distinguono altre sotto-aree e i canali di finanziamento.Quante aree ci saranno in Campania? I comuni sono così divisi in aree di grandezza e a ciascuno di essi poi sono destinati risorse. Secondo Fumagalli dalla fiscalità generale e dalla revisione delle imposte in base alla capacità contributiva si possono recuperare le somme per finanziare il rde. Sarebbe interessante un case-study su Napoli. Sapete se ci sono cose a riguardo?

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