sabato, gennaio 07, 2006

Giustificazioni comunitariste del reddito di base

Per i comunitaristi al contrario il reddito di base può essere un potente strumento di integrazione sociale.
Secondo Bill Jordan il liberalismo deve dare spazio adeguato ai valori della condivisione, della cooperazione e della democrazia. In secondo luogo appartenenza non vuol dire solo comuni diritti, ma condivisione di progetti e riconoscimento del'esistenza di obblighi reciproci
Nelle società capitaliste ora ci sono persone che sono tagliate fuori dal mercato e dunque dalla cooperazione sociale e dalla condivisione di un bene comune. Coloro che non hanno lavoro sono senza certezza, non hanno possibilità di accedere alla proprietà di beni, perchè non hanno la proprietà del lavoro. Il problema è allora: come realizzare l'inclusione di questa underclass?
In un mercato frammentato e precario il reddito di base consentirebbe i soggetti che sono ai margini ad accettare questi lavori precari (giacchè il reddito di base garantirebbe il soddisfacimento dei bisogni primari) e ad accedere al mercato del lavoro sfuggendo alla trappola della povertà. Il reddito di base sarebbe uno strumento per realizzare una redistribuzione del lavoro per includere così tutti i concittadini nella comunità sociale. Naturalmente tale processo deve essere accompagnato da una rivalutazione della sfera pubblica che favorisca lo sviluppo di cittadini attivi
In realtà tale versione del reddito minimo è a mio parere peggiore di quella liberale.
Infatti:
1. Presuppone che il lavoro rimanga lo strumento in cui si realizza la soggettività politica mentre il reddito minimo deve cominciare a realizzare il passaggio ad una fase in cui questo non sia più del tutto vero.
2. Considera il reddito minimo come un elemosina che consenta di digerire il lavoro precario, mentre dovrebbe essere uno strumento che serve a combatterlo
3. Ritiene che l'estensione del lavoro precario costituisca una reditribuzione del lavoro, mentre questa può essere garantita solo da una riduzione generalizzata dello stesso

In sintesi questa più di quella liberale è la versione di destra del reddito minimo

Internamente a tale prospettiva annoveriamo le critiche di Freeden all'idea di reddito di base, reddito che non sarebbe collegato alla partecipazione degli individui alla vita comunitaria. Inoltre Freeden osserva che non è detto che il bene comune sia raggiunto da politiche rigidamente egualitarie dal punto di vista distributivo e che il reddito di base è pensato solo per una parte della società e non per la comunità nella sua interezza.
Le critiche di Freeden non tengono conto del fatto che

I. Il reddito di base consente di svolgere attività che sono utili alla comunità, ma che non sono previste dal mercato del lavoro. Dunque esso è comunque collegato alla partecipazione alla vita comunitaria
II. Non è detto che il lavoro salariato e adeguato sia una forma di partecipazione alla vita della comunità, se non in forma alienata e patologica. Non è un caso che in Grecia coloro che partecipavano alla vita politica delegassero buona parte del lavoro economicamente rilevante agli schiavi
III. Il reddito di base stabilisce una redistribuzione egualitaria di base, che non impedisce differenziazioni ulteriori del reddito
IV. Il bene comune può essere garantito anche attraverso provvidenze ad una sola parte della società, senza contare il fatto che solo una minoranza della società sarebbe esclusa dal reddito di cittadinanza

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