giovedì, gennaio 19, 2006

Il reddito di base genera sfruttamento?

Del Bò passa nell'ultima parte del suo saggio ad esaminare la questione del perchè alcune persone dovrebbero lavorare per mantenerne altre, a meno che queste non siano incolpevoli della loro situazione, perchè non hanno le capacità fisiche oppure a causa dei meccanismi economici delle nostre società. Ma ciò vale anche per chi non vuole lavorare perchè preferisce fare surf a Malibu ? In questo caso non sarebbe giusto come dice Rawls che chi voglia stare tutto il giorno a Malibu dovrebbe trovare il modo di mantenersi da solo?
Se uno coltiva patate e un altro gioca a tennis e quando le patate sono cresciute arriva un funzionario che impone al coltivatore di dare una parte delle patate al tennista, non è in atto uno sfruttamento?
In tal caso precisa Del Bò si intende lo sfruttamento nel senso ordinario di
"trarre iniquo vantaggio da un'altra persona"
e non in quello marxiano per cui
il capitalista trae dal lavoro dell'operaio più valore (sotto forma di beni prodotti)
di quello che rende all'operaio per il suo lavoro (come salario)
In tal caso esiste sfruttamento se e solo se si è stabilito che
è iniquo che
una persona non abbia diritto a tenere per sè tutto ciò che produce col proprio lavoro
o perlomeno che è iniquo che
parte di questi prodotti debbano andare a chi ha scelto di non lavorare
la nozione di sfruttamento presuppone la validità della tesi della proprietà di sè
secondo la quale un individuo ha diritto alla proprietà della propria persona
e sulla base di questa dei frutti del proprio lavoro

Su questa questione ci sarebbe ro già delle osservazioni da fare:
1. Molto banalmente è difficile che uno che abbia solo il reddito minimo (che secondo me dovrebbe essere di 500 euro) possa andare a Malibu e vivere d'aria. Comunque sarebbe in cerca di lavoro (ma almeno non morirebbe di fame se non lo trovasse) o sarebbe costretto a svolgere una vita frugale, senza eccessivi spostamenti etc. Inoltre vorrei vedere uno che con questo sistema di consumi riuscisse a fare una vita soddisfacente con il reddito minimo: chi riuscisse a superare la prova sarebbe un guru e farebbe un sacco di soldi. In pratica chi riceve reddito minimo non per questo sarebbe demotivato a cercare lavoro

2. Una cosa è la proprietà di sè, un'altra la proprietà sui cosiddetti "frutti del proprio lavoro", che nella moderna società sono sempre più difficilmente definibili (una cosa è piantare fagioli nel proorio giardino, un altra essere operaio o impiegato di una grossa azienda, in quest'ultimo caso le relazioni di causa ed effetto sono più complesse) Io sono addirittura dell'idea che il soggetto dello sfruttamento sia il proletariato (esercito di riserva compreso) nel suo insieme verso il complesso dei porietari del capitale, mentre il calcolo del caso singolo ha poco senso

3. Inoltre, tale teoria presume che chi lavora lavora e chi no no, cosa che vale solo in un mercato del lavoro con una specifica struttura, rigido nell'entrata e nell'uscita, ma in un mercato del lavoro meno regolato non ci sarebbe molto da essere sfruttato perchè si potrebbe oggi lavorare e domani no, per cui diamo un contentino a chi sta (suo malgrado o per scelta spartana) fuori dal circuito o altrimenti i disoccupati potrebbero far parte di quella maggioranza silenziosa che chiede la deregolamentazione del mercato del lavoro...potrebbero vendersi a minor prezzo, alimentare il mercato nero, causare la crisi di industrie che rispettano le regole etc etc.
Insomma la cosa è un po' più complessa...

4. Infine, non si può nel contesto storico odierno parlare di sfruttamento ordinario, senza parlare della forma capitalistica di sfruttamento, in quanto la proposta del reddito minimo (sia pure anticipando una logica comunistica di redistribuzione) tiene conto proprio del fatto che la composizione organica del capitale (cioè quanti e quali lavorano vicino alle macchine) non viene decisa pubblicamente, ma da tanti soggetti privati, limitati in questo solo dalla legge e dal conflitto sociale, per cui guardare quello che Del Bò chiama sfruttamento ordinario senza guardare pure quell'altro tipo di sfruttamento può alla fine risultare fuorviante

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