sabato, gennaio 21, 2006

la risposta libertaria all'argomento dello sfruttamento

Del Bò afferma che l'obiezione dello sfruttamento può essere aggirata in due modi:
I) assumere come valida l'impostazione in base al quale il reddito debba essere funzione del lavoro, ma spiegare anche perchè il reddito di base sia armonizzabile con questa impostazione
II) oppure rigettare tale impostazione
La prima strada viene scelta dalla tradizione libertaria secondo la quale le persone sono proprietarie di se stesse ed hanno il diritto di scegliere liberamente ( nel rispetto del diritto altrui) come impiegare le proprie capacità fisiche e mentali ed inoltre la proprietà delle risorse naturali ed esterne è originariamente soggetto ad un qualche vincolo di tipo egualitario.
Il vincolo egualitario sulle risorse naturali definisce le caratteristiche che deve avere una situazione iniziale per essere giusta, mentre la proprietà di sè fissa le regole che occorre rispettare perchè le azioni successive degli individui sulle risorse naturali siano giuste.
Ad es. il vincolo egualitario stabilisce che tutti debbano avere una quota eguale di terra, mentre la proprietà di sè impone che ognuno sia libero di coltivare nel suo appezzamento quello che vuole e scambiare i propri prodotti sul libero mercato
Per il libertarismo di destra le risorse naturali sono in origine prive di proprietario e sono pienamente disponibili per l'appropriazione privata dei singoli individui. Per il libertarismo di sinistra tali risorse sono soggette sin da principio ad una qualche forma di proprietà che vincola l'esercizio della proprietà di sè individuale
A tal proposito alcuni dicono che le risorse naturali siano originariamente proprietà collettiva e di conseguenza ogni individuo ha il potere di porre un veto su di un'eventuale privatizzazione
Altri invece ipotizzano un regime di proprietà comune con diritto d'uso da parte di ciascuno delle risorse rimaste inutilizzate
Altri ancora ipotizzano una divisione delle risorse uguale per tutti. Tale eguaglianza si può realizzare consentendo alle persone di appropriarsi delle risorse naturali prive di proprietario a condizione che venga pagata ad un fondo sociale una certa somma che venga pagata ad un fondo sociale una certa somma che verrà poi redistribuita ad altri a titolo di risarcimento per tale appropriazione. Il vincolo egualitario sull'appropriazione delle risorse è soddisfatto non da un'eguale quantità di risorse naturali, ma da un'eguaglianza del loro valore, comunque tale valore venga definito.
In questo modo si aggirerebbe l'obiezione dello sfruttamento e si giustificherebbe l'introduzione di un reddito di base, che sarebbe una forma di risarcimento per la privatizzazione di risorse naturali inizialmente uguali per tutti. Il risarcimento non si fonda su un qualche tipo di valutazione controfattuale di come sarebbe stata la situazione delle persone in assenza di appropriazione privata. Il risarcimento spetta alle persone per il solo fatto che chi è stato escluso dall'appropriazione ha subito una violazione dei propri diritti sulle risorse esterne
Hillel Steiner ha perfezionato questa tesi risalente a Paine, Fourier ed H.George : egli dice che il reddito di base sostanzia tre tasse giuste (che tolgono alle persone ciò che non hanno diritto a possedere)
una tassa sull'appropriazione delle risorse naturali
una tassa sull'appropriazione del lavoro umano cristallizzato nei patrimoni (si pensi all'eredità)
una tassa sui corredi genetici innati
Per Steiner le eredità non sono analoghe a donazioni, in quanto è possibile attraverso di essa costruire un passaggio continuo di proprietà solo attraverso la finzione concettuale che pone ancora in vita il de cuius. Quanto alla faccenda dei corredi genetici, Steiner sostiene che essi sono fattori di produzione come gli altri, che insieme a cibo, educazione e cure mediche sono usate per produrre "abilità". Dunque i genitori che hanno dotazioni genetiche con più alto valore devono versare al fondo globale una somma più elevata rispetto a quella che devono versare i genitori che hanno figli con corredo genetico di minor valore, dal momento che si sono appropriati di un paniere di risorse naturali superiori rispetto a quello di cui si sono appropriati gli altri (Carling a questo ragionamento obietta che l'uso dei corredi genetici non ne diminuisce la quantità disponibile e dunque non richiede risarcimenti per gli altri)
Del Bò dice che gli argomenti di Steiner potrebbero essere non soddisfacenti per un sostenitore del reddito minimo dal momento che il reddito che potrebbe scaturire da tali tasse potrebbe essere molto esiguo. Inoltre una tassa sui corredi genetici esigerebbe più un una tantum che non un' erogazione periodica. Ackermann e Alstott a questo proposito elaborano la teoria di un "capitale di base", secondo la quale tale capitale di base (80.000 dollari ricevuti alla maggiore età e da spendere come meglio si crede e da restituire con gli interessi al momento della morte con una consistente tassa sull'eredità) sarebbe meglio di un reddito di base perchè offrirebbe una maggiore libertà reale di fare ciò che si vorrebbe fare che non quest'ultimo (e ciò verrebbe incontro ai valori presi in considerazione da Van Parijs). Infatti presi tutti una volta questi soldi permetterebbero ad es. di iniziare un'attività imprenditoriale.
Van Parijs obietta che i giovani tendono a prendere decisioni non pienamente informate, per cui occorre metterli al riparo dai rischi che questo implica. In questo senso il reddito di base (al contrario del capitale di base) protegge le risorse della persona che si sarà a cinquant'anni dal rischio che vengano sprecate dalla persona che si era a venti.
A questo argomento Ackermann e Alstott hanno replicato che si può introdurre qualche restrizione, distribuendo il capitale di base non tutto in una volta, ma ad es. in quattro rate così che si possa avere più di una chance ed imparare dai propri errori. E' invece per loro iniquo che si abbia una nuova chance ogni mese in quanto deve rimanere valido il principio generale per cui le persone devono pagare i costi delle proprie scelte (come pure hanno titolo dei vantaggi che da queste scelte possono derivare)

Le considerazioni che si possono fare a questo proposito sono le seguenti:
1. Non è possibile isolare il vincolo iniziale di eguaglianza, giacchè il presunto "stadio iniziale" si riforma ad ogni fase della competizione di mercato: se uno che per abilità o fortuna ha un profitto di 100 di cui usa la metà per fare investimenti, egli alla successiva fase ha un vantaggio che, sia il profitto conseguito meritato o meno in parte o totalmente, altera la competizione in corso. Dunque l'eguaglianza delle chance deve essere ricostituita ad ogni fase della competizione economica e non deve risalire ad una "ucronica" fase iniziale.
2. Il reddito di base non può essere configurato come un risarcimento, ma una dotazione indispensabile per soddisfare i bisogni primari di ogni individuo. Dunque la giustificazione libertaria può giustificare un'ulteriore integrazione del reddito di base, ma non il reddito di base stesso
3. Anche la teoria del capitale di base può essere integrativa rispetto al reddito di base (essa può essere configurata come prestito sociale di base ad es.). Ma uno che ad es. avesse sperperato il capitale di base dopo appena qualche anno avrebbe ugualmente diritto al soddisfacimento dei diritti essenziali e dunque il capitale di base non può essere sostitutivo del reddito di base. La tesi per cui un individuo deve pagare il costo dei propri errori non riguarda il soddisfacimento dei diritti essenziali (che non sono nemmeno negoziabili o oggetto di rinuncia), ma quello di altre aspettative meno legittime dei primi
4. Il corredo genetico, a meno che non possa in un certo essere ricompreso nel calcolo economico, deve essere valutato solo per quanto riguarda i suoi effetti positivi o negativi nel corso della competizione economico-sociale. Le eredità per quanto siano titolo legale, turbano sempre le fasi successive della competizione e dunque vanno compensate senza che perciò ci sia sfruttamento
5. Per quanto riguarda il fatto che l'uso dei corredi genetici non ne alteri la disponibilità, ciò non cambia la situazione per cui tale disponibilità è propria solo di alcuni soggetti e tale situazione è tale da dover essere compensata (qualora abbia conseguenze concrete) da un'ulteriore redistribuzione di chances

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